La pietra Piasentina, tipica dell’area del Nord Est d’Italia, è nota per le sue caratteristiche di compattezza, resistenza, inibizione all’acqua, oltre alla sua particolare cromaticità, un grigio caldo con leggere venature bianche e piccoli sprazzi colorati tendenti al bruno.

Al variare delle lavorazioni superficiali essa risponde con leggeri cambiamenti cromatici che, partendo dal grigio chiaro della lavorazione a piano sega, arrivano al grigio scuro della lucidatura, consentendo così diversi accostamenti estetici attraverso l’utilizzo del medesimo materiale.

Il progetto nasce da una riflessione sulle molteplici configurazioni cromatiche e superficiali della pietra Piasentina e si ispira alla collezione “Cellotex” di Alberto Burri (1915-1995), artista italiano che, insieme a Lucio Fontana, ha dato il maggior contributo al panorama artistico internazionale del secondo dopoguerra. Nella sua ricerca artistica, Burri spazia dalla pittura alla scultura avendo come unico fine l’indagine sulle qualità espressive della materia.

Nella collezione “Cellotex” l’artista esegue uno studio approfondito del materiale per poi evidenziare le variazioni che esso subisce attraverso una rimozione progressiva di strati superficiali.

Il cellotex, al contrario della pietra Piasentina, è un materiale povero, anonimo, di uso industriale: particelle di segatura e colla pressate insieme. Burri vi interviene «spellandone» a tratti la superficie fino a mettere a nudo le fibre messe in risalto attraverso campiture di colore. 

L’intervento dell’artista rimarca la possibilità di ottenere risultati diversi dallo stesso materiale, aventi ognuno una particolare carica estetica ed emozionale.

L’obiettivo del progetto presentato al concorso “Fifty – 50 anni di Pietra Piasentina” è quello di valorizzare la bellezza e la versatilità della Pietra Piasentina riprendendo il concetto e le grafiche espressi dalle opere di Burri e applicandoli su un rivestimento a parete per l’area Wellness e bagno composto da elementi irregolari di pietra trattata con quattro diverse tecniche di lavorazione.

Bocciardatura, lucidatura, rigatura, anticatura, dialogano tra loro, fanno sì che sia la luce a definire la forma della pietra, ogni combinazione racconta una propria storia, evoca sensazioni diverse.

Il progetto prevede due varianti della stessa collezione, una dalle curve morbide e rilassanti, l’altra dalle forme più rigide e spigolose, in linea con i segni delle opere d’arte di riferimento.

Dal taglio di lastre già lavorate si ricavano i pezzi che vengono combinati e incollati a formare una piastrella quadrata da 60x60 cm contenente le diverse tipologie di trattamento superficiale.

Tale sistema è sensibile all’impatto ambientale poichè permette di limitare al massimo lo scarto di materiale, riducendo così i costi di produzione.

La composizione appare come un cielo di un grigio intenso interrotto da lampi luminosi, ora sereno, ora piovoso, ora nuvolo, racchiude l’essenza della pietra Piasentina, diviene opera d’arte forgiata dalla natura.